Utilizziamo cookies per migliorare l'esperienza sul nostro sito. Se continui la navigazione ne accetti l'utilizzo.
 Accetto  Informazioni per la gestione dei cookies
 
Angelo Saglietti, nato a Saluzzo il 13 aprile 1913, studiò con il toscano Italo Griselli e con il calabrese Umberto Baglioni, entrambi docenti all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, illustre fucina di modellatori che dal 1933 al 1937 ebbe in Saglietti uno degli allievi più promettenti di quella generazione. Ai Prelittoriali torinesi del 1937 ottenne il primo premio con un Vogatore ed espose nello stesso anno un ritratto di dimensioni contenute alla mostra sindacale, facendosi notare concordemente dalla critica come uno «tra i migliori dell'ultima covata accademica» (Enrico Paulucci, 1937). Nel 1938 gli scultori Rodolfo Castellana e Michele Guerrisi gli conferirono il premio del Sindacato Interprovinciale Fascista per l'opera Vecchio pescatore. Dal 1939 al 1941 il giovane artista insegnò anatomia all'Accademia Albertina e al liceo artistico ad essa annesso. Nel 1939 partecipò attivamente all'organizzazione del concorso per la realizzazione di due statue allegoriche da collocarsi sugli scamilli della gradinata d'accesso al piano rialzato del Regio Istituto Tecnico Commerciale di Bra, concorso vinto dallo scultore argentino Ettore Tinto. Nel 1940 un suo Ritratto fu nuovamente premiato dal Sindacato Interprovinciale Fascista; nell'aprile dello stesso anno, ai Littoriali Nazionali della Cultura e dell'Arte di Bologna, Ettore Muti acquistò per i nuovi locali del Collegio Magistrale di Orvieto (Accademia femminile della Gioventù Italiana del Littorio) una grande Danae, che inizialmente il ventisettenne Saglietti - sovente astratto e distratto - si era addirittura dimenticato di firmare. Risale al 1941 il matrimonio con la pittrice Giuseppina Civetta, compagna di una vita e sodale di un'intera parabola creativa: i due artisti esposero assiduamente insieme, a partire dagli anni non facili del secondo dopoguerra. Sempre nel 1941, a Boves, si inaugurò il piccolo monumento alla memoria della Medaglia d'Oro al Valor Militare Ferruccio Ferrari, monumento edificato su iniziativa del comune. La famiglia Ferrari mise a disposizione una fotografia dell'artigliere dello Chaberton, da cui Saglietti realizzò la scultura in creta: ne sortì un ritratto - fuso in bronzo per la definitiva destinazione monumentale - davvero notevole per naturalezza e somiglianza. Angelo prese anche parte alla Seconda guerra mondiale e, fatto prigioniero, venne internato in Polonia e in Germania; durante il periodo di internamento eseguì un commovente corpus di disegni pieni di pathos e sentimento, realizzati spesso su carte "povere" o di recupero. In seguito alla liberazione tornò a Torino e trovò il suo studio di via Susa devastato da ben tre bombardamenti: tutto era stato rovinato dalla pioggia e dal vento; cani, gatti smagriti e addirittura ratti regnavano indisturbati nel luogo delle sue creazioni... Solo una fragile testa in terracotta si era miracolosamente salvata dallo scempio. Nel 1948 lo scultore si trasferì in Svizzera con la moglie e vi rimase per una ventina d'anni, prima a Basilea e poi a Zurigo. Nella maggiore città elvetica diresse per un triennio i corsi di preparazione artistica del consolato d'Italia. Commissario per gli esami di licenza media alla Scuola Italiana "Dante Alighieri" di Winterthur (1966-1969), ricevette le insegne di Cavaliere Ufficiale per meriti artistici e culturali. Rientrato in Italia nel 1969, insegnò dapprima al Liceo Artistico Vittorio Veneto di Torino e al Liceo Artistico Statale "Arturo Martini" di Savona, con un incarico a tempo indeterminato per la cattedra di figura e ornato modellato (1970-1971). Contemporaneamente svolse le funzioni di supplente per le suddette materie, al Liceo Artistico Statale di Cuneo. Nel 1971 iniziò l'insegnamento di figura e ornato modellato al Secondo Liceo Artistico di Torino, dove fu professore di ruolo dal 1974 fino alla prematura scomparsa. Nel 1975 vinse il concorso "Noël en Vallée d'Aoste". Angelo Saglietti si spense a Torino, dopo una dolorosa malattia, il 10 luglio 1979.
Armando Audoli
Famiglia Angelo Saglietti - Torino info@angelosagliettiscultore.comsitemap privacy credits